giovedì 23 giugno 2016

1/ SIAMO IN CRISI:
Oggi vogliamo sconvolgere la parola MUSEO. Sconvolgere quello che abbiamo pubblicato da qualche settimana. Creare la CRISI che ci permetterà di andare oltre all’oggi e al domani.
Abbiamo già visto tutte le potenzialità di un museo d’impresa, sia per l’impresa che per il visitatore ed il territorio dove si trova, e dopo alcuni vostri messaggi, ci siamo chiesti una cosa: possiamo parlare di EDUCATION al museo? Ovvio diranno alcuni. Ma proviamo ad andare oltre. La parola EDUCAZIONE proviene dalla parola latinaEDUCATIO che a sua volta proviene da EX-DUCERE: “TIRAR FUORI CIO’ CHE STA DENTRO”.
2/ EDUCAZIONE VS INCULCAZIONE:
Come già sappiamo tutti, il sistema educativo più diffuso è quello che inculca cose in noi. Invece di tirare fuori i nostri TALENTI sconosciuti, ci sono inculcate conoscenze che ci potranno essere più o meno utili. E’ ovvio che abbiamo bisogno di una BASE DI CONOSCENZE derivate da una “inculcazione”. Allora, quando possiamo (o dobbiamo?) fermarci? Quando lasciar uscire fuori quello che sta dentro?
Chi non si è mai confrontato con un PROBLEMA IMPOSSIBILE perché troppe conoscenze ci facevano pensare che era impossibile? Sentiamo cosa ci dice Andrea Pontremoli, CEO della Dallara Automobili Spa:
3/ UNA RICERCA E SVILUPPO 3.0:
Perché la RICERCA E SVILUPPO è importante nell’impresa, noi vorremmo che il museo d’impresa sia un luogo di EDUCATION dove la conoscenza la produce il VISITATORE. Inoltre, se quest’ultimo esce CRESCIUTO dal museo , allora tornerà nel museo. E quando tornerà dovrà uscirne CRESCIUTO un’altra volta. L’impresa dovrà allora proporre un nuovo ambiante favorevole all’INNOVAZIONE. Nuovi ambienti in modo ciclico.
Con lo stesso ragionamento, teniamo a mente che il VISITATORE puo’ essere un DIPENDENTE dell’azienda.
4/ Il museo d’impresa DEVE ESISTERE!
Il museo d’impresa deve esistere perché all’interno ci sarà sia l’EDUCATION che l’ANIMAZIONE. Sarà un luogo dove tutti potrano crescere, per il bene dell’azienda e dei suoi dipendenti, del territorio e dei suoi abitanti.
Come ce lo spiega Andrea Pontremoli, l’addizione dei fattori VELOCITA’ + INCERTEZZA = CAOS. Chi lavora quindi in un settore dove c’è ancora (o sempre) velocità ed incertezza (il settore del digitale ad esempio?), il museo d’impresa deve assolutamente esistere per una RICERCA E SVILUPPO 3.0!
Il museo sarà un luogo di GESTIONE DEL CAOS dove la parola d’ordine sarà: INNOVARE. Ogni dipendente potrà capire l’ANIMA dell’azienda e, dopo una visita del museo, potrà – con una base di conoscenze specifiche all’azienda e in coerenza con la sua anima – INNOVARE!
Sarà quindi un laboratorio di idee per costruire le strategie future dell’azienda?
5/ Quale NOME dare al museo d’impresa?
Sentiamoci!

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