venerdì 24 giugno 2016



[Questo post è stato scritto prima in francese e visto le attualità ("L’italiano che con l’Ermitage salverà Palmira") e i commenti che abbiamo avuto volevamo condividerlo con i nostri lettori italiani]
"Sì, è l'opinione di tutti noi Ufficiali, non si deve aggiustare, si deve consolidare, coprire abilmente e lasciarla tale quale come testimone della barbarie teutonica."
Questa frase è tratta da una lettera ricevuta dal mensile L'Art et les Artistes(L'Arte e gli Artisti) e conservata negli Archivi municipali di Reims.Apparentemente rifletta l'opinione generale degli ufficiali francesi sul cosa fare dopo il bombardamento della cattedrale di Reims nel mese di settembre 1914. Per loro, non era opportuno ricostruirla ma si doveva piuttosto lasciarla così com'era, per le generazioni future, in quanto insegnamento...
Unire nel condannare. Questo è sicuramente l'inizio di un "leitmotiv dell'identità culturale" di cui parla lo storico francese Dominique Poulot: si dovrà poi venerare il monumento storico "come simbolo della costruzione dello Stato-nazione, in nome della specificità culturale o dell'illustrazione di eventi gloriosi".
Infine, la Cattedrale di Reims è stata ovviamente ricostruita, come altri monumenti, che erano già in rovina o no. E oggi abbiamo l'impressione che la storia si ripete. Ancora. Inesorabilmente. In troppi casi.
Probabilmente lo avete già capito: vogliamo parlare degli articoli riguardo alla Siria. Alcuni articoli francesi hanno affrontato il tema della ricostruzione delle rovine di Palmira nello stesso modo che gli Ufficiali dell’esercito francese durante la Prima Guerra mondiale.
Altrove, né timori né polemiche ma piuttosto un uso della tecnologia per ricostruire la nostra memoria, il nostro passato:
Siamo d'accordo, si deve utilizzare la tecnologia e tutto quello che è possibile per non perdere la nostra storia comune.
Pronunciamoci: vogliamo vedere le rovine di Palmira ricostruite per quanto possibile, con gli strumenti migliori.
Lasciamo la Storia giudicare e il nostro lavoro di memoria – il dovere per alcuni – farà il resto. Pensavamo importante fare un parallelo tra gli eventi presenti e passati, in particolare nel contesto delle commemorazioni della Grande Guerra.
Quindi, non dimentichiamo il passato E godiamoci le nostre numerose ricchezze, anche in rovina!
Non vediamo l'ora di leggere i vostri pensieri e commenti su questo vasto argomento! A presto!

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